Le patate rappresentano uno di quegli alimenti più utilizzati nella cucina italiana; essendo un tubero commestibile avente un alto contenuto di carboidrati, oltre a rappresentare un alimento ricco di vitamine e minerali, viene spesso consigliato nell’alimentazione. Tuttavia, un piatto a base di patate è spesso escluso dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene possa apportare un’eccessiva quantità di zuccheri, nonostante bisogna sempre tener conto che tale indice è soggetto a cambiare in base al tipo di patate (ne esistono di diversi tipi, da quelle a buccia rossa fino alle patate a buccia bianca), così come dal tipo di preparazione, dai cibi coi quali vengono accompagnate e dalla zona di coltivazione.
Tuttavia, le patate vengono apprezzate proprio per la possibilità di poterle impiegare in cucina, dando vita a sfiziose ricette, in primis, le famose patatine fritte tanto amate dai bambini (e non solo!).
Quando facciamo la spesa, nella maggior parte dei casi tali tuberi vengono venduti in sacchi che vanno dal chilo di peso in su. Il costo varia anche in base alla varietà, ma generalmente, più grande è il sacchetto che le contiene minore sarà il prezzo. Ecco perché, volendo fare una spesa intelligente orientata al risparmio (in tempi di crisi come questo non farebbe mai male!), si tende a comprare i sacchi di patate di almeno 5 chili. A questo punto, ovviamente, spesso e volentieri avanza anche uno dei dubbi più comuni: come conservare in modo adeguato le nostre patate, senza rischiare di doverle buttare dopo poco tempo?
All’interno di questa guida, cercherò di illustrarvi quelli che sono i metodi più comuni di conservazione delle patate.
Le caratteristiche fondamentali che devono sussistere per una conservazione ottimale di questi tuberi, sono principalmente due: la giusta temperatura e la giusta luce.
•In merito alla temperatura, è sempre consigliabile conservare le patate in un luogo fresco con una temperatura che oscilli tra i 4° e i 12° C. Temperature superiori o inferiori a queste, infatti, possono provocare dei danni: in caso di temperature troppo basse, infatti, le patate tenderanno ad addolcirsi e questo porterà, al momento della loro frittura, ad un imbrunimento; superati i 12°C di temperatura, invece, possono velocizzare la formazione precoce di germogli.
•Seconda caratteristica fondamentale per una giusta conservazione, è l’intensità della luce del luogo scelto per la conservazione stessa: in questo caso, è preferibile un ambiente buio, che evita la formazione di muffa. Inoltre, la presenza di luce eccessiva può provocare un’alterazione della buccia, visibile dal colore verdastro che andrà ad assumere.
•Evitare di conservarle in frigorifero, ma, quindi, in un luogo fresco e asciutto.
Quando andremo a sbucciare le nostre patate per utilizzarle per la preparazione dei nostri piatti prelibati, bisognerà eliminare ogni eventuale macchia verde, ma anche eventuali germogli che nel frattempo si sono andati a formare.
Se, invece, intendiamo conservarle cotte, allora dopo averle bollite le patate potranno essere conservate per qualche giorno in frigorifero, con tutta la buccia ed avvolte nella pellicola.
In alternativa, è possibile conservare questi tuberi surgelandoli direttamente, previa cottura:
•Dopo averle accuratamente sbucciate, lavate e tagliate nei modi che più preferite, le patate andranno poi bollite per circa un minuto in acqua salata.
•Successivamente, dovranno essere scolate e tamponate con uno strofinaccio pulito prima di riporle nei classici sacchetti per il freezer, sigillandoli facendo uscire tutta l’eventuale aria.
In tal modo, potranno essere conservate fino a 12 mesi.
Se invece desiderate delle patate fritte ma volete congelare anche queste, allora potete procedere con una pre-frittura in olio bollente per qualche minuto, prima di tamponarle accuratamente con carta assorbente da cucina e successivamente congelarle.
In caso di conservazione per congelamento, al bisogno dell’utilizzo occorrerà semplicemente utilizzare le nostre patate senza necessità di scongelarle precedentemente.